Cinque miti sull’Impact Investing

Executive summary:

  • Le strategie di sostenibilità e ESG hanno differenze significative e operano ai due estremi dello spettro degli investimenti sostenibili
  • L'impact Investing non è più una classe d'investimento di nicchia, avendo registrato una crescita esponenziale negli ultimi anni
  • Gli investitori non rinunciano ai rendimenti in nome dell'impatto.
     

La sostenibilità è un tema che negli ultimi anni è salito alla ribalta nel campo degli investimenti, ma ciò non significa che sia pienamente compreso. Ciò vale anche per l'Impact Investing, sul quale, nonostante la crescente popolarità, pesano ancora molte idee sbagliate sul suo scopo e sulla sua maturità come asset class. Sfatiamo cinque miti sull'Impact Investing, a beneficio dei potenziali investitori.

Mito 1 – L'Impact Investing è uguale alle strategie di sostenibilità e ESG esistenti

Uno degli equivoci più comuni sull'Impact Investing è la confusione con le strategie di sostenibilità e ESG (Environmental, Social, and Governance). In realtà, queste strategie hanno differenze significative e operano ai due estremi dello spettro degli investimenti sostenibili: l'ESG Investing è un quadro di riferimento, mentre l'Impact Investing è una strategia specifica.

Ad un estremo ci sono gli investimenti che privilegiano la redditività rispetto all'impatto sociale, ambientale o di governance, ossia le strategie sostenibili o ESG, che si concentrano sul modo in cui un'organizzazione gestisce i rischi e le opportunità legati alle questioni di sostenibilità. Tendono inoltre a basarsi su misurazioni a posteriori dell'investimento.

All’altro estremo, vi sono gli investimenti che privilegiano l'impatto in termini di sostenibilità rispetto alla redditività: si tratta per lo più di investimenti filantropici e forward-looking. In questi casi, la redditività non è prioritaria e i progetti sono tipicamente caratterizzati da rendimenti inferiori alla media del mercato e da donazioni o sovvenzioni.

L'Impact Investing si colloca, a nostro parere, tra le due estremità. Ha l’obiettivo di avere un impatto sociale e ambientale positivo e misurabile e al tempo stesso generare rendimenti ("Profit with Purpose"). Le strategie Impact utilizzano anche i Sustainable Development Goals definiti dall’ONU per identificare gli investimenti più adatti ad affrontare i problemi più rilevanti a livello globale, tra cui inclusione finanziaria, assistenza sanitaria, housing accessibile, istruzione e accesso all'energia pulita.

Mito 2 – L'Impact Investing è ancora agli inizi ed è troppo di nicchia per molti investitori

La percezione che l'Impact Investing sia un’asset class immatura e di nicchia impedisce di vederne il potenziale trasformativo. Ha infatti registrato una crescita esponenziale, superando il trilione di dollari nel 2022, e il 41% degli investitori ha dichiarato di voler aumentare gli investimenti con un impatto positivo sulle comunità. Questa tendenza influenzerà fortemente i flussi di investimento che verranno destinati all'Impact Investing nei prossimi dieci anni.

La maturazione è testimoniata anche dall'ingresso in questo spazio di grandi investment manager, dalla professionalità nella gestione degli investimenti, dalla trasparenza e dagli strumenti di investimento. Dato che gli investitori richiedono sempre più risultati tangibili, l'Impact Investing sta emergendo come una scelta resiliente e lungimirante. Man mano che il settore diventa più trasparente e credibile, diminuisce anche il timore del greenwashing: uno dei motivi principali della sua crescente popolarità è proprio il fatto che consente agli investitori di quantificare i risultati ottenuti (ad esempio, fornire capitale a imprese che riqualificano persone disoccupate o fornire accesso all'assistenza sanitaria riducendone i costi).

Mito 3 - L'Impact Investing non può essere quantificato

La possibilità di quantificare i risultati dell’Impact Investing è spesso messa in dubbio a causa della relativa novità di queste strategie. In realtà misurare i risultati è possibile: sebbene degli standard comuni siano ancora in evoluzione, esiste uno strumento, IRIS+, sviluppato da GLOBAL IMPACT INVESTING NETWORK e comunemente utilizzato, che permette agli investitori di misurare, gestire e ottimizzare il proprio impatto a livello di sostenibilità. Allo stesso tempo, sono stati creati quadri gestionali e operativi, come gli Operating Principles for Impact Management e le Impact Project Management’s 5 Dimensions of Impact.

Negli ultimi dieci anni Russell Investments ha investito in strategie Impact, ha esaminato framework e standard di riferimento e ne ha tratto gli aspetti che considera migliori. In base alla nostra esperienza, riteniamo che la strategia ideale per approcciarsi all’Impact Investing sia il Fondo di Fondi. Abbiamo esaminato oltre 300 fondi e sviluppato un quadro per la valutazione dei gestori selezionati, di cui monitoriamo la performance e l’impatto lungo il ciclo di vita dell'investimento; intraprendiamo inoltre una rigorosa due diligence, assicurandoci che i gestori stabiliscano KPI chiari e li monitorino per tutto il periodo dell'investimento.

Mito 4 - È vero che con l’Impact Investing gli investitori devono sacrificare i rendimenti?

Un luogo comune sull'Impact Investing è che si tratti solo di filantropia "mascherata" e che gli investitori debbano sacrificare i rendimenti. In realtà, è stato concepito proprio per puntare al "Profit with Purpose".

Quando analizziamo investimenti Impact, ne valutiamo la redditività finanziaria come faremmo con qualsiasi altro fondo di private markets: esaminiamo il business model, i rischi, la competitività e le modalità di allocazione del capitale.

Pensiamo che ci siano diverse tendenze strutturali in atto che possono rappresentare opportunità interessanti per l'Impact Investing, come la transizione energetica, le strategie climatiche, l’evoluzione dei bisogni sanitari della popolazione, le disparità sociali e l'inclusione finanziaria. Riteniamo che gli investimenti in queste aree possano beneficiare dei flussi di capitale statale, corporate e dei consumatori e che possano sia avere un impatto positivo, sia generare rendimenti interessanti.

Mito 5 - L'Impact Investing si concentra solo sulla crisi ambientale e sulla transizione energetica?

Contrariamente al luogo comune secondo cui l'Impact Investing si concentrerebbe esclusivamente sulle questioni ambientali, l'allineamento ai Sustainable Development Goals permette un’ampia diversificazione. Questa categoria di investimenti abbraccia vari settori e temi, tra cui la sanità, le disparità sociali e l'inclusione finanziaria. L'impact Investing si rivela uno strumento versatile, che consente agli investitori di contribuire a cambiamenti positivi in molti campi.

Ad esempio, l’evoluzione dei bisogni sanitari della popolazione è un'area a cui siamo particolarmente interessati, a causa di trend che determineranno un aumento della domanda di assistenza sanitaria nei prossimi decenni. Tra questi vi è l'aumento dell'aspettativa di vita: secondo le stime dell’ONU, entro il 2050 oltre il 16% della popolazione mondiale avrà più di 60 anni. Una popolazione più anziana comporterà una spesa maggiore per prodotti e servizi sanitari e aumenterà la domanda di soluzioni specifiche, sia tradizionali che tecnologiche. Abbiamo investito nello sviluppo di nuovi ospedali e strutture di cura, ma anche in società med-tech, che dovrebbero generare rendimenti a lungo termine per gli investitori e favorire un cambiamento positivo nel settore sanitario.


 

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